Reggio Calabria – SAE (RC) «La salvaguardia del creato inizia dall’Area dello Stretto»

Sabato 4 novembre 2017SAE Servizio Attività Ecumenica (RC)

«Salvaguardia del Creato»

“Lungo le rive dello Stretto tra Pezzo, Cannitello e Scilla per osservare come i fenomeni naturali presenti sono determinati da fattori cosmici con effetti unici sul territorio e sull’ambiente marino.”

In una splendida giornata di sole, i componenti del Gruppo SAE di RC, coordinato dalla prof.ssa Gigliola Pedullà Vazzana, hanno potuto osservare  e apprezzare i fenomeni naturali che si ripetono giornalmente da centinaia di migliaia di anni nellArea dello Stretto.

Il dott. Angelo Vazzana,  biologo e medico,  scrittore e divulgatore dei risultati delle sue ricerche, ha ben condiviso parte dei suoi studi scientifici raccolti nel libro “Fenomeni naturali e miti nell’area dello Stretto” riscuotendo un generale apprezzamento. Il suo intervento è iniziato con la descrizione dei luoghi, in particolare ha fornito tutti gli elementi necessari per “vedere” il grande canyon dello Stretto, la sua conformazione ad imbuto, il dislivello del fondale che passa da quota –

1.400 m a  quota -76/100 m in corrispondenza del ‘setto’esistente tra Ganzirri e Punta Pezzo. Ha parlato delle maree, dovute alle forze di attrazione della Luna, che  ogni sei ore provocano il passaggio delle acque del Mar Tirreno in quelle del Mare Jonio e viceversa. Questo movimento di acque che passano da una grande sezione (Tirreno o Jonio) ad un molto più piccola (Setto tra Ganzirri e Punta Pezzo), in base all’equazione di continuità, genera una notevole velocità tanto da costituire un pericolo per la navigazione. Tema già conosciuto nell’antichità ed affrontato nel libro dello stesso autore “Skylla e Cariddi dagli autori reggini dell’Odissea. “

Questo continuo mescolamento di grandi masse di acque fa si che si possa parlare dello Stretto come di un Cuore che ossigena tutto il Mar Mediterraneo e che da linfa ai movimenti delle onde che si spingono fino allo Stretto di Gibilterra. Per questo «l’Area dello Stretto di Skylla e Cariddi è un’area unica non solo in ambito Mediterraneo ma anche universale sia dal punto di vista fisiografico, naturalistico, storico, economico, commerciale, paesaggistico». Per questo l’area è stata proposta come patrimonio universale per l’umanitò e deve essere mantenuta la sua integrità ambientale e sociale per i valori che esprime.»

Infine il dott.re Vazzana ci ha fatto riscoprire la Skylla conservata sotto il livello marino,  trasformata in un meravigliosa esplosione vitale di Biodiversità marina. I tre Denti di Skylla e altri innumerevoli scogli sommersi oggi sono completamente ricoperti da una foresta di coralli, di gorgonie coloratissime gialle, giallerosse

Nota Blog – Questa esperienza della Giornata del Creato ha ancor più consolidato i valori della condivisione e dell’amicizia. 



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