Mazara del Vallo – «La cultura dell’accoglienza è antica e moderna» -“COMUNICARE SPERANZA”

Casa della Comunità Speranza 

Il Natale non è uguale per tuttiAmo il Natale

due diverse affermazioni la prima di ARIF e la seconda di AMIRA CHRAGA, due dei tanti giovani di cui si prende cura la Comunità Speranza e che trovate integralmente riportate nel PDF

COMUNICARE SPERANZA

«Abbiamo volutamente, nell’Ottavario dell’Unità dei Cristiani, riportare il grande segno di Speranza che ci viene ancora una volta da Mazara, grazie alla divulgazione di Don Pino Alcamo (Direttore Ufficio Catechistico Regionale) e il grande e fruttuoso impegno della Comunità diretta da Sr Paola dal Pra. Perché il Signore Gesù viene ogni giorno nei nostri cuori e questo “comunicare 

speranza” ha radici antiche come ben ci sottolinea la liturgia odierna che ne traccia fortemente il solco nell’indicarci il vero cammino di fede»

«dal libro del Deuteronomio 24, 1 – 25, 4- I doveri verso il prossimo

...Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; te ne starai fuori e l’uomo a cui avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. Se quell’uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno. Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come una cosa giusta agli occhi del Signore tuo Dio.

…Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città; gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato.

…Non lederai il diritto dello straniero e dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova, ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti comando di fare questa cosa. Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato

qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero, per l’orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l’orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l’orfano e per la vedova. Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto; perciò ti comando di fare questa cosa.»

Responsorio Cfr. Mc 12, 32-33; Sir 35, 2-3
R. Hai detto bene, Maestro. Dio è unico e si deve amarlo con
tutto il cuore. * Amare il prossimo come se stessi val più di
tutti i sacrifici.

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