Messina – SAE – 1ª «In vista del…Cinquecentenario (2017) della RIFORMA LUTERANA »

SAE-Hansen

«Il primo dei tre incontri sulla Riforma Luterana organizzati dal SAE di Messina con la collaborazione delle Chiese Valdese di Messina e Luterana di Sicilia, in preparazione al Cinquecentenario del 2017»

– LA SITUAZIONE STORICA PRIMA DELLA RIFORMA LUTERANA

Di grande interesse e fortemente partecipato il primo dei tre incontri sulla Riforma Luterana organizzati dal SAE di Messina con la collaborazione delle Chiese Valdese di Messina e Luterana di Sicilia, in preparazione al Cinquecentenario del 2017. L’incontro si è svolto giovedì 11 febbraio presso la Chiesa Valdese di Messina.
Dopo l’introduzione di Daniela Villari, responsabile del gruppo locale SAE di Messina, Jens Hansen, pastore valdese e teologo, ha descritto la situazione storica al tempo di Lutero con dati storici di più recente acquisizione, segnalando così i principali fattori che avevano preparato un terreno fertile allo sviluppo della riforma stessa.
Ha inizialmente dimostrato come il limes romano, che divideva l’Europa percorrendola nella sua parte centrale, rappresenti una linea di confine tra i paesi prevalentemente cattolici dai paesi protestanti, con l’eccezione della Svizzera che è protestante anche se situata al di qua del limes e dell’isola Britannica dove il limes divide gli Anglicani inglesi dai presbiteriani scozzesi.
Un limes più significativo, tuttavia, dice il pastore Hansen citando Hegel, è stato quello spirito di libertà che ha sempre avuto il popolo germanico e che per i Romani ha rappresentato un limite invalicabile.
Successivamente nel 1246 la chiesa cattolica romana, non senza battaglie sanguinose e crudeli, riuscì a diffondere il Cristianesimo nella zona compresa tra il fiume Elba, il mar Baltico ed il mar del Nord. Non riuscendo, tuttavia, a cancellare lo spirito di libertà di quelle popolazioni. Le quali non esitarono, subito dopo il 1517, a far propria la Riforma di Lutero, portatrice di principi libertari che consentivano la riconquista della libertà dalle imposizioni romane.
Martin Lutero, prosegue il pastore Hansen, inizia l’opera riformatrice, per la crisi spirituale, che nasce in lui, monaco agostiniano, a causa del forte contrasto tra la Sacra Scrittura e la prassi della Chiesa, tra una teologia arroccata su interpretazioni che giustificavano il potere degli ecclesiastici e una teologia della salvezza destinata invece ai poveri e agli ultimi. Lutero, inoltre, amato e contestato dai diversi schieramenti, non fu sordo ai molteplici fermenti del suo tempo di carattere economico, politico, sociale.
Già nel 1347 era arrivata la peste in Europa mediante navi provenienti da Caffa, porto del mar Nero. Questo immane flagello, che decimò un terzo della popolazione, è stato responsabile di una visione pessimistica della vita, facendo prevalere l’idea di un Dio giudice implacabile. La stessa croce era divenuta solo legno di sofferenza. In questo contesto si affermò il culto esagerato della Madonna e dei santi. Nel frattempo viene sviluppata anche la dottrina del purgatorio, la quale rafforzava l’idea dell’insufficienza dell’opera di Cristo e quindi la necessità delle indulgenze.

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SAE_ME-Dr. Daniela Villari -Immagine BLOG

Negli ultimi due secoli prima della Riforma si assistette anche alla conversione da un’economia centrata sulla proprietà terriera (feudo) ad un’economia basata sul denaro con la conseguente nascita delle banche e della classe dei finanzieri. In questo cambiamento comincia per la curia romana il commercio delle indulgenze.
Tuttavia la Riforma mette radici anche per altre ragioni esterne alla chiesa, quali: il risveglio delle nazionalità contro il sacro romano impero, l’umanesimo con invenzione della stampa, che garantirono un nuovo approccio alla Sacra Scrittura e le esigenze emancipative di vari strati sociali. Mentre all’interno della chiesa, hanno un ruolo importante la debolezza del papato reduce dall’esilio di Avignone e la presenza contemporanea di più papi in contrasto fra loro.
Il pastore Hansen ha inoltre posto l’accento sul ruolo importante che, nella formazione monacale e teologica di Martin Lutero, hanno avuto gli scritti di Agostino d’Ippona e, attraverso lui, la riscoperta dell’apostolo Paolo.
La relazione di Jens Hansen è stata arricchita dalle preziose riflessioni del pastore Rosario Confessore e da numerosi e appassionati interventi del pubblico presente. L’incontro si è concluso con un apprezzato momento conviviale donato dalla generosità della chiesa valdese di Messina.

di Daniela Villari

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