Messina – «Maria Falcone: E’ necessario cambiare la cultura del nostro paese…la cultura dell’indifferenza e dell’omertà»

martedì 06 novembre 2012 – Chiesa di Santa Maria di Gesù inf. – Provinciale – alle ore 11 ca –  il parroco Don Terenzio Pastore introduce la protagonista di questo incontro: Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni ucciso dalla mafia a Capaci insieme a sua moglie Francesca Morvillo e agli uomini che lo scortavano Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Ma Lei, con il suo colloquiale stile, cita subito una frase di Gesualdo Bufalino cioè come “la mafia sara’ vinta da un esercito di maestre elementari”. dando così il  ruolo di protagonisti della lotta alla mafia alla platea di giovani studenti ed alle loro insegnanti, cominciando dalla scuola dell’infanzia.

Maria Falcone, ha parlato con orgoglio della sua esperienza di docente,  mettendone in evidenza  la delicatezza della sua funzione. Così entra in sintonia con la variegata platea di giovani  studenti, e si racconta in  episodi, aneddoti, esperienze di vita e incontri con tante persone ‘importanti.

Il suo cammino di ambasciatrice ha toccato tante piazze (scuole per lo più) italiane senza distinzione tra Nord , Centro e Sud. Ha sottolineato che ogni volta, è stata ‘chiamata, ad indicare come sia vivo nel paese il desiderio di porre fine a questa disgraziata piaga, la mafia, che ha infettato tutto il mondo.

Ha voluto ricordare anche l’espressione di meraviglia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, (pronunciata il 23 maggio di quest’anno nell’aula bunker dell’Ucciardone), “Non ho mai visto una cosa simile!. Aveva semplicemente visto “l’esercito infinito di giovani che ogni anno vengono da tutte le parti d’Italia per onorare un uomo che non hanno conosciuto in vita”.

«Altra forte affermazione è relativa alla data del 23 maggio 1992 data che può considerarsi come spartiacque tra l’illegalità e il cambiamento.»

Poi ha chiesto, che l’Eterna riconoscenza dovuta ai nostri martiri che hanno perso la vita combattendo la mafia per tutti noi, si trasformi in riconoscenza attiva:  anche noi dobbiamo essere bravi – e per esserlo basta che facciate soltanto e semplicemente il vostro dovere –

“Se facessimo ognuno il proprio dovere non esisterebbe la malvagità il furto e l’illegalità in tutte le sue forme. Perchè in molti hanno utilizzato il loro potere solo per l’arricchimento personale.”

Cari ragazzi da grandi ricorderete questo giorno e l’insegnamento che oggi vi voglio lasciare in questa particolare giornata e sono sicura ricorderete nella vostra vita sono soltanto le parole che Giovanni ha fatto sue e che ha scelto come guida nel cammino della sua vita:

 «Fare sino in fondo il proprio dovere costi quel che costi» 

L’intero incontro con maria Falcone si trova disponibile sul sito  http://www.justin.tv/parrocchiasantamaria/b/338299519

 

 

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