Messina – «”E’ faticoso il cammino verso la legalità e la Giustizia!” – Ma i Messinesi si sono messi… in marcia!»

21 marzo 2012 – Genova è la sede nazionale scelta per la diciassettesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa dall’associazione Libera e Avviso Pubblico.
Nel BLOG l’abbiamo subito inserito e proprio nel 2009 la Giornata della Memoria e dell’Impegno che ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie, si svolse a Napoli. Oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
‘Ma da questo terribile elenco – come sottolineava Libera – mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare’.

Poi inserimmo le nostre note personali che a 15 anni di distanza vogliamo riportare per dare continuità al nostro impegno, nella scuola e nella società.

Ricordi personali

La mia prima ed unica partecipazione risale al 1997, era la II edizione e si svolgeva a NISCEMI (Comune dell’entroterra Siciliano).

Vennero… il Presidente del Consiglio Romano PRODI, il Procuratore di Palermo Giancarlo CASELLI. (Per completezza di informazione ricordo anche la presenza dell’allora assessore alle politiche sociali, Gaetano Giunta facente parte della squadra del Sindaco Franco Providenti).

Partimmo da piazza Duomo alle 5.30 del mattino. Un’ora prima ero andato a Itala Marina per prendere tre allievi della V E e poi Debora mia allieva della V A, per fortuna al ritorno, in ora molto tarda, vennero a riceverci i Familiari dei ragazzi. Alle 11.00 come da programma iniziò la commemorazione delle vittime della mafia, attraverso la lettura dei loro nomi, questo ricordo si protrasse fino alle ore 17.00.

Debora fu scelta per la lettura dei nomi, e noi piccolo gruppo l’ascoltammo immersi in un grande sofferto silenzio. La piazza non era molto grande per cui il suono dell’altoparlante risuonava molto forte. Ma non era il rumore a mettere i brividi, ma il pensiero di intersecare, anche se per un solo momento la vita di tanti uomini e donne vittime della ferocia di altre persone. Questi eroi, con il loro sacrificio valgono molto di più di qualsiasi percorso educativo. Educazione, formazione e competenza, valori dell’insegnamento, se non sono accompagnati dalla testimonianza personale poco incidono sui nostri ragazzi.

Quel giorno è rimasto scolpito nel cuore del docente e dei suoi allievi che hanno condiviso gli stessi sentimenti, creando una vera comunione di intenti.

 

 

 

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