"Giuseppe"-«Abbiamo creduto che per fare un tavolo sia sufficiente il legno»-«…non abbiamo più il coraggio di concludere che per fare un tavolo ci vuole un fiore,…»

Facciamoci coinvolgere dal Poeta dell’amore e della Carità. Ecco come Don Tonino Bello, riscopre il senso del tempo, della famiglia e delle cose in un dialogo con san Giuseppe nella Bottega di Nazaret.

“Mio caro san Giuseppe, io sono venuto qui, soprattutto, per conoscerti meglio come sposo di Maria, come padre di Gesù, e come capofamiglia per la quale hai consacrato tutta la vita. E ti dico subito che la formula di condivisione espressa da te come marito di una vergine, la trama di gratuità realizzata come padre del Cristo, e lo stile di servizio messo in atto come responsabile della tua casa, mi hanno da sempre cosi incuriosito, che ora non solo vorrei saperne qualcosa di più, ma mi piacerebbe capire in che misura questi paradigmi comportamentali siano trasferibili nella nostra civiltà dell’usa e getta. “

Dimmi, Giuseppe, quand’è che hai conosciuto Maria? … 

… Solo tu, il sognatore, potevi capirla. Ti ha parlato di Jhwh. Di un angelo del Signore. Di un mistero nascosto nei secoli e ora nascosto net suo grembo. Di un progetto più grande dell’universo e più alto del firmamento che vi sovrastava. Poi ti ha chiesto di uscire dalla sua vita, di dirle addio, e di dimenticarla per sempre.

Fu allora che la stringesti per la prima volta al cuore, e le dicesti tremando: « Per me, rinuncio volentieri ai miei piani. Voglio condividere i tuoi, Maria. Purché mi faccia stare con te». Lei ti rispose di si, e tu le sfiorasti ii grembo con una carezza: era la tua prima benedizione sulla Chiesa nascente.

Spero che, dietro quegli assi di castagno appoggiati alla parete, non ci sia nascosto qualche rabbino esperto di teologia, se no troverà anche lui un buon capo d’accusa per deferirmi davanti all’arcisinagogo. Ma io penso che hai avuto pia coraggio tu a condividere il progetto di Maria, di quanto ne abbia avuto lei a condividere il progetto del Signore. Lei ha puntato tutto sull’onnipotenza del Creatore. Tu hai scommesso tutto sulla fragilità di una creatura. Lei ha avuto fede, ma tu hai avuto più speranza. La carità ha fatto il resto, in te e in lei.

Tratto dal “IL VANGELO DEL CORAGGIO”- edizioni San Paolo- 14° capitolo completo >  Don Tonino Bello-CONDIVISIONE

 

One Comment on “"Giuseppe"-«Abbiamo creduto che per fare un tavolo sia sufficiente il legno»-«…non abbiamo più il coraggio di concludere che per fare un tavolo ci vuole un fiore,…»”

  1. Auguri a tutti i Giuseppe e Giuseppa, in tutte le declinazioni. Ai familiari, ai giovani, agli anziani. Agli “Amici” che si trovano già con il Padre. Don Pino Puglisi. Don Peppe Diana. Peppino Impastato… A chi fatica per condurre da “Pastore” le parrocchie limitrofe: Padre Pippo Principato, Padre Giuseppe Ruggeri e il giovane sacerdote Giuseppe Morabito… Agli
    amici del BLOG che portano questo nome come Giuseppe De Domenico, Giuseppe Manfredi… compresi anche quelli che non menziono. Auguri miei cari amici!

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