“TI VOGLIO BENE” … AD AMARE SI IMPARA
Il tema dell’amore. Sempre attuale. Inesauribile. Convegni, fictions e dibattiti televisivi si sprecano. Col risultato di renderlo sempre più fragile e ambiguo. Ognuno infatti gli dà il significato che vuole. E continuiamo a costruire (e distruggere…) amori stagionali, come bambini che giocano coi castelli di sabbia. Pare che, in Italia, ogni 4 minuti fallisca un matrimonio… Ma l’amore forte e fedele è ancora un valore? I LOVE YOU FOREVER: è solo una bella frase che i giovani innamorati scrivono sui muri?
Un antico profeta, Osea, dietro sofferta esperienza personale ha riservato al tema un’attenzione particolare per farci capire quanto fragile sia l’amore umano e quanto sicuro invece quello di Dio…Vuol dire allora che per imparare ad amare dobbiamo andare a scuola da Dio? Forse è proprio così. Proviamoci. Sotto la guida del Papa che all’argomento ha dedicato la sua prima enciclica DEUS CARITAS EST: Dio è Amore. E forse riusciremo a non dire più: “ti… voglio”. Ma… “ti voglio… bene”
A- IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Salmo 103: Dio è amore
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Egli non continua a contestare non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono. Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere.
Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce.
Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; per quanti custodiscono la sua alleanza
e ricordano di osservare i suoi precetti.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli. Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in ogni luogo del suo dominio.
Benedici il Signore, anima mia.
GESÙ: MAESTRO DI AMORE
- Ama sino alla fine (Gv 13,1ss) Prima della festa di Pasqua, Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo…
- Con piena consapevolezza. Amare, è solo questione di cuore? Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, sapendo che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola…
- Un amore che si fa servizio o solo gioco e possesso geloso? Gesù depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
- Amore che soffre per non essere accolto: il boccone a Giuda Gesù si commosse profondamente e dichiarò:“In verità, vi dico: uno di voi mi tradirà”. E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota.
- Sempre pronto a perdonare e scusare Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”
- Amore che dona gioia piena Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
- Amore fino al dono della vita Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse: “Tutto è compiuto!” E, chinato il capo, spirò.
Siamo promossi in…amore?
“Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. “Pasci le mie pecorelle”… “Seguimi”.
Pietro deve imparare a essere debole e bisognoso di perdono.
Quando gli cade la maschera scoppia in un liberatorio pianto di pentimento. Egli è pronto per la sua missione. Simone comprende che a Gesù basta il suo povero amore, di cui è capace. Verrebbe da dire che Gesù si è adeguato a Pietro, piuttosto che Pietro a Gesù! Sappiamo che Gesù si adegua a questa nostra debolezza. Noi lo seguiamo, con la nostra povera capacità di amore. Gesù è buono e ci accetta.
(Benedetto XVI)
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