Messina – « Le.L.A.T. “Un quarto di Secolo” … Un prodigio di caparbietà e fermezza»

2015_10_10_SaloneBandiere-25°LELAT2015_10_10_SaloneBandiere-25°LELAT10 ottobre 2015 Salone delle Bandiere EuropeeNonostante la mattinata grigia e piovosa, un folto pubblico, era presente a questo appuntamento importante anche per la storia del Volontariato Messinese.

La dott.ssa Annamaria Garufi, Presidente della Lelat, e coordinatrice dalla Tavola rotonda “I bisogni tra volontariato ed Istituzioni: il levriero e la tartaruga” nel suo interessante approfondimento, ha scandito con garbo e molta fermezza le ‘ragioni di mettere al centro di ogni azione sociale o terapeutica l’Uomo con tutte le sue fragilità, non partecipando alle strumentali dispute, del pro o contro le sostanze stupefacenti, come … la cannabis .

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mons. Gaetano Tripodo (Vicario generale)

E’ dalla centralità dell’Uomo che bisogna ripartire perchéNessuna ricetta unica e rigidità prognostica è possibile là dove la droga dà illusorie risposte a sogni diversi di storie diverse.”, perché “La tossicodipendenza è una dipendenza, derivata dall’uso cronico di sostanze, che generano un danno psicologico, fisico, emotivo e sociale.”

Si potrebbe stilare un elenco delle cose non fatte per colpa di Leggi spesso nate vecchie prima di essere pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Ma “I veloci cambiamenti dei nostri tempi, l’attuale crisi che investe principalmente anche la famiglia, con tutti i disagi che ne 2015_10_10_SaloneBandiere-25°LELATderivano, la fragilità e la solitudine in cui spesso ci si ritrova, possono portare ad intraprendere stili di vita a rischio.” E ricordando che specialmente “Negli ultimi anni dunque, i problemi alle dipendenze sono aumentati, e soprattutto sono cambiate le tipologie ed è cresciuta la complessità del fenomeno stesso. pensiamo alle forme di dipendenze comportamentali che spesso vengono sottovalutate proprio perché partono da comportamenti abituali e quindi accettati socialmente (acquistare, giocare, connettersi a  internet, utilizzare il cellulare ecc.) Ogni soggetto che vive una condizione di dipendenza si serve dell’oggetto e/o comportamento patologico per esprimere un disagio più profondo che inevitabilmente lo riporta alle dinamiche relazionali che hanno fatto da cornice al suo processo di crescita. In più, queste dipendenze, a volte, frantumano la pace del cuore, la serenità dei rapporti, la fiducia nel futuro, rimuovono i valori condivisi e creano problemi sociali. Ma questi comportamenti umani derivano da più profondi malesseri esistenziali, da incomprensioni, da sconfitte, da emarginazioni e sono queste cause che bisogna rimuovere, ridando al nostro ‘prossimo la possibilità di riavere fiducia in se stesso e nelle persone che lo circondano.Bisogna quindi ribaltare le opzioni negative e tracciare per se e per gli altri la via del Sogno, la via di un possibile futuro.

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