«In Cammino verso la 46ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani »

L’8 maggio 2010, nel salone dell Bandiere, si era svolto l’incontro di preparazione, programmato dalla diocesi di Messina e condotto da don Sergio Siracusano alla presenza dell’Arcivescovo Calogero La Piana. I valenti oratori hanno evidenziato il lungo lavoro di preparazione per questo importante Incontro Convegno di Ottobre a Reggio C.

L’intervento che però ha suscitato in me un profondo apprezzamento è stato quello del dott. Alecci, (Prefetto di Messina). Egli, ha saputo coniugare, da laico,  l’appartenenza alla Chiesa, con il dovere di scelte plurali agendo nelle strutture pubbliche in coerenza con la fede e la morale cristiana. «Il cristiano non è solo quello che va a ‘sentirsi la Messa la Domenica, ma è quello che partecipando, in virtù del Battesimo, alla Messa ne trae le conseguenze del suo Impegno nel ‘mondo»

“IL BENE COMUNE OGGI”

Coniugarlo e declinarlo, quindi, in rapporto ad alcuni problemi concreti del Paese.

Leggendo il documento, ho la sensazione, e non solo la sensazione; viste le partecipazioni di Cardinali a cene di ‘Alto Profilo, che la dicotomia sia aumentata e non diminuita.

Eppure la CEI nell’Ottobre del 1981 mise nero su bianco che:

” Che il Paese non crescerà se non insieme e che, per recuperare un genere diverso di vita, è necessario ripartire dagli ultimi“. Si, avete capito bene dagli ULTIMI

Non dalle “Cricche”. Non dagli Scudi fiscali. Non dall’eliminazione dell’ICI sulla casa ai ‘ricchi, a scapito delle opere di Urbanizzazione della Zona dello Stretto. etc

“Il Paese non può dare deleghe in bianco a nessuno” –

“L’Italia ha una particolare esigenza della presenza più diretta e specifica di laici cristiani.”

Non di concedere a prezzi di favore affitti o vendite di Beni Materiali che devono servire per le Opere di Bene.

Mi fermo qui. Per chi si leggesse il Documento annuncio un PROSSIMO intervento sul capitolo “EDUCARE”.

Il Cardinale Angelo Bagnasco, delinea molto bene i problemi italiani in questa INTERVISTA all’OSSERVATORE ROMANO

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